QUANTE STRANE IDEE SULLA FEMMINILITA'

10:57:00 AM Posted In , , , , , , , , , Edit This 2 Comments »


Ho letto su Focus, qualche giorno fa, che è stato inventato un nuovo strumento anti stupro.


Si infila come un assorbente interno, ma possiede degli "ami" che si attaccano al pene di chi ti penetra ferendolo anche gravemente e permettendoti di scappare quando il "bastardo" si contorce per il dolore. Inoltre paree che sia complicato levarlo per cui avrà bisogno di cure mediche e quindi sarà rintracciabile.


l'idea mi ha divertito. Penso che sia stata ideata da un maschio, ne sono quasi certa.


1. se il tipo invece di contorcersi dal dolore lontano da te, ti si schianta addosso magari col coltello o qualunque altra cosa che ha in mano?


2. quando esattamente dovrei infilarmi il suddetto strumento? alla mattina con le mutande pulite? Se vado ad una festa? Quando passo per quartieri poco raccomandabili? Solo se esco di sera?


Insomma quando è che una donna sa che potrebbe essere violentata? No, perchè se lo sa o lo immagina, è probabile che abbia già da se preso le dovute precauzioni...Maschietti ingenui :(




La situazione si ripete, sempre tutto è riassumibile solo all'atto meccanico. E' come per la prostituzione, dove ancora, nel 2010 vengono punite le donne in quanto ADESCATRICI di poveri mariti indifesi che, casualmente passano ignari per certe strade e, vedendo delle ragazze sole si fermano per offrire un passaggio...


Già, perchè è vietato punire, magari con una bella multa inviata a casa il maschietto. Ogni volta che si è provato, apriti cielo...e la privacy????


Vi do una informazione che magari avete dimenticato:


LA PROSTITUZIONE E' UN PROBLEMA MASCHILE, NON FEMMINILE!!!


DA CURARE CARO DON BENZI SONO I CLIENTI E NON LE SIGNORINE O ALMENO NON TUTTE, E PER INCISO


CHI ROVINA LE FAMIGLIE NON SONO LE PROSTITUTE MA I MARITI MAIALI CHE CI VANNO CON LE PROSTITUTE.


Sono delusa, mai una piccola idea sul qualche forma di educazione al rispetto. Mai che nessuno investa soldi ed energia per insegnare ai maschietti (ma sarebbe opportuno insegnarlo un po' anche alle nuove femminucce...) che il rispetto è DOVUTO a tutti gli essere umani (a proposito, donne comprese).


LA SCUOLA C'ENTRA CON L'EDUCAZIONE?

8:59:00 PM Posted In , , , , Edit This 4 Comments »
Vorrei riportare un fatto sgradevole successo alla scuola elementare Zecchetto di Vicenza per poi fare una riflessione sulla situazione attuale sull'educazione.
In una classe che non nominerò, c’è una ragazzina semplice, una ragazzina diremmo che bisogna seguire un po’ attentamente.
Questa bambina, ha già le sue difficoltà, inoltre come spesso succede quando i bambini invece che essere educati sono “tirati su” - come si diceva una volta , - senza valori diventano simpatiche iene, pronte a colpire e fare del male. E’ quello che è successo dopo un compito che a questa bambina è andato male.
Delle compagne simpatiche e “normali”, le si sono avvicinate dicendole cose come “sei stupida, non capisci niente…ecc.” La bambina che è anche particolarmente ben messa, poteva rovesciarle con una sola sberla, ma si è limitata a sputare addosso a una di queste belle bambine. A questo punto un altro ragazzino della classe, che chiameremo il prode Anselmo, va in difesa della sua dama e con una serie di calci, pugni e spinte atterra la bambina rea di cotanta umida offesa, poi dato l’imminente arrivo della maestra ha visto bene di alzare la poveretta da terra tirandola per i capelli provocandole una lesione al cuoio capelluto di 2 cm per 3 e costandole un ricovero di tre giorni in ospedale. Tutto questo nel più completo disinteresse di tutti, tanto che la madre della bambina non è nemmeno stata avvertita del fatto, il prode Anselmo non è stato né punito né richiamato e le belle bambine continuano ad essere iene, come sempre.
Tutte le mattine vedo il padre del prode Anselmo e la mamma della bambina che si guardano in cagnesco, senza parlarsi, trasmettendo ai proprio figli i loro valori. Basterebbe fermarsi e parlare, basterebbe dire scusa, basterebbe avere rispetto, onore, orgoglio (quello vero, quello buono).
Ora, ammesso e non concesso che ad alcuni genitori bisognerebbe praticare la castrazione (e non chimica, ma fisica e senza anestesia) perché il loro riprodursi provoca solo danni sociali, rimango tanto perplessa sulle insegnanti, che dovrebbero avere un ruolo diverso dal mero nozionismo tanto caro negli anni passati.
Perché non ci si è fermati in classe a riflettere sull’accaduto? Perché non si è parlato di tolleranza, difesa del più debole, rispetto delle persone, sia quelle belle e brave che quelle meno belle e meno brave? Perché non è stato detto forte e chiaro che quello è il limite ed è stato oltrepassato? Se non è un limite levare lo scalpo ad una bambina in una classe a scuola, qual è il limite? Perché il prode Anselmo, accompagnato dalle belle bambine non potrà fra qualche anno dar fuoco ad un barbone o sprangare un disabile? Perché no?...
Poi ci si sorprende che ragazzi “normali” abusino, violentino, facciano i bulli...
La realtà è che i valori umani non si insegnano a 18 anni, ma all’asilo, da piccoli, ma prima di tutto bisogna averli dentro sia noi genitori che voi insegnati.
Meditate gente meditate

VELO VS VELO

4:30:00 PM Posted In , , , , , , , Edit This 1 Comment »
Premetto, a me il velo o il fazzoletto che usano le mussulmane per coprirsi la testa piace. Ho un’amica mussulmana da decenni, da prima che fosse pericoloso essere amici di mussulmani, e conoscendo il mio amore per foular, sciarpe e paschmine al mio compleanno mi regala spesso questo genere di articolo, per altro apprezzatissimo.
Ce ne sono alcuni con ricami o pizzi fantastici (forse farò delle foto e le pubblico…) altri che sono impalpabili al tatto eppure così caldi e soffici…meraviglie vere meraviglie.
Detto questo, però, volevo fare un appunto su quei mussulmani, che per spiegare il velo (come ultimamente ho sentito dire per televisione) lo spiegano dicendo frasi del tipo “le nostre donne si copropno il capo come fanno le vostre suore…”
Ora non che a me le suore siano particolarmente simpatiche, ce ne sono alcune che sono delle iene pericolose, ma vorrei comunque fare una precisazione.
Le suore cristiane, per diventare suore e quindi mettere quel velo, se lo devono sudare, devono studiare molto, si devono impegnare, fare una scelta che, per altro può anche non essere accettata, se chi deve supervisionare questa scelta pensa che non sia quella giusta.
Quel velo in testa, non è segno di umiliazione o sottomissione all’uomo, anzi al contrario, è la dimostrazione “sociale” che quella donna, non è più per te, uomo mortale, ma è una donna santificata a Dio. Non è quindi una sottomissione, ma anzi una dimostrazione di innalzamento “tu uomo non puoi neanche guardare quella donna perché lei è troppo in alto per te.”
Molte, non tutte per la verità , donne mussulmane invece DEVONO portare il velo per tradizione, cultura, religione o quant’altro. Io donna crisitiana, ho delle limitazioni, e molte sono più subdole e sciocche del velo stesso, ma se li dasattendo, nessuno mi lapida (e lo intendo sia in senso sociale che proprio fisico…).
Per concludere, il velo è un bellissimo capo di abbigliamento, che secondo me rende le ragazze carine perché cornicia il viso e lo rende libero e pulito, ma è un abbigliamento che deve essere scelto, per farti stare bene con te stessa e con gli altri, per farti essere felice, deve rendere la donna felice di questa scelta che non può essere imposto da nessuno né uomo né Dio.

A PROPOSITO, BUON ANNO!!!

2:06:00 PM Posted In , , , , , Edit This 3 Comments »
si, lo so che sono un attimino in ritardo, d'altra parte ho avuto da fare.
Riorganizzarmi la vita, riorganizzare la mia persona, dare un senso alle cose, trovare un motivo serio per alzarsi tutte le mattine e andare al lavoro, sorridere a cretine che credono che grazie a loro tu sei cambiata e in meglio!!!
Poi inoltre ho dovuto trovare tre assistenti domiciliari per mio marito, una signora che mi aiuti fare le pulizie, gestire la salute fisica e mentale della mia altra metà (ormai non abito più in un appartamento, ma in un porto di mare con gente che va e gente che viene) e infine, gestire due bambine di sette e otto anni che meritano di vedre la vita bella come deve essere alla loro età.
Oggi mi sono presa una giornata di ferie. Ho chiesto al resto della mia bellissima e sacra famiglia di occuparsi di coniuge e prole e sono a letto. Quindi scrivo a voi, a tutte voi che con amore e simpatia mi siete state vicino. Ho ricevuto montagne di e mail in questo periodo, non me lo aspettavo e sono commossa. Grazie.
Il lato positivo di tutta questa complicata e lunga vicenda che mi coinvolge è che ho scoperto di essere una bella persona, non perchè me lo dicono gli altri, ma finalmente perchè me lo sento io, dentro. Mi sento bella, sicura di me, certa che posso farcela con le mie forze e con l'aiuto della mia famiglia. E' una bellissima sensazione.
Quindi posso senz'altro affermare di essere felice, di aver trovato una persona che avevo perso tanto tempo fa, me stessa.

SIA FATTA LA TUA VOLONTA'

9:04:00 PM Posted In , , , , Edit This 5 Comments »
Sia fatta la tua volontà
Sia fatta la tua volontà
Sia fatta la tua volontà i primi tre giorni della mia nuova vita ho continuato a ripetere queste cinque parole, incapace di pregare in nessun altro modo.
La mia nuova vita, un’altra, ancora.
Il mio dolce amore si è andato ad operare perché desiderava non sentire dolore, dolore provocato dalla sua malattia, la sclerosi multipla che si mangia la protezione chimica e lascia scoperti i fili elettrici del nostro corpo.
Questo succedeva nella mia seconda vita, quella che mi ha sconvolto distrutto annientato solo sette anni fa stravolgendo una bellissima vita disegnata a pennello nella mia fantasia di persona normale. Banale, stupida bellissima vita qualunque.
Cambiato tutto…Vabbè, pazienza si cambia, si impara che la vita è vita, non ci sono alternative, la si accetta così come arriva e poi ci si abitua, anzi, si riesce perfino ad essere sereni e trovare un equilibrio.
Riesci perfino a ridere di coloro che pensano che tu debba sempre solo soffrire e si incazzano e ti guardano torva ..."fa finta", "chissà in realtà cosa nasconde",.... no, in realtà si raggiunge davvero un equilibrio e si va avanti.
Poi quando ti dicono che si può fare qualcosa per far smettere il male, che magari la vita può essere anche serena e senza dolore fisico, la possibilità la si prende al volo.
Ecco quindi che una banale operazione che doveva occupare non più di un paio di giorni della nostra vita e invece ce la stronca, ancora.
Sia fatta la tua volontà
Sia fatta la tua volontà
Sia fatta la tua volontà
Quale volontà? Quale immenso disegno divino può guadagnarci nel lasciare mio marito in un letto di ospedale paralizzato, incapace di parlare, sbavando senza la capacità di capire?
Quale stella brillerà di più nel firmamento grazie al suo sacrificio?
Quale santo, eroe, dottore stà nascendo grazie a questa ulteriore sofferenza???
Sia fatta la tua volontà
Ora sono passati già cinque giorni, ho smesso di piangere e di bestemmiare.
Ho capito ancora, per l’ennesima volta che la vita è vita, non c’è nessun sublime disegno, niente di niente, solo una stupida vena che si è rotta nel cervello di mio marito, come un brufolo che scoppia, un’unghia incarnita, le doppie punte o la carie ad un dente.
Niente, niente, niente.
Parafrasando il buon vecchio Einstain l’uomo è una macchina perfetta fatta con materiale di merda.
Amen

QUANDO LE PUBBLICITA' SOCIALI SONO STUPIDE

10:45:00 PM Posted In , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »
Mi rivolgo a tutti coloro che ultimamente hanno sentito lo spot contro la violenza sulle donne. Mi ricorda la campagna contro l'abbandono dei randagi, o salviamo le foreste...la trovo umiliante.
Dice più o meno così:
"c'è qualcosa di sporco che goccia a goccia avvelena il mondo, la violenza sulle donne è un danno per tutto il mondo, aiutaci a salvare le donne, aiutaci a salvare il mondo...."
Non cred di avere scritto le parole esatte, ma giuro che il senso è questo. Mi sento un gatto randagio.
Non si parla di reato, non si parla di rispetto, siamo animali a parte, picchiare una donna è un danno contro il mondo?! picchiare un uomo invece?! Ma chee stronzata!!!
Sono sicura che lo spot è stato creato da un uomo e sono sicura che le innumerevoli personalità femminili che hanno partecipato al summit contro la violenza sulle donne non lo hanno ascoltato, magari l'hanno sentito, ma non ascoltato.
Mi infastidisce non sapete quando quando sono trattata come non parte del genere umano, da salvaguardare, da proteggere, perchè parte del mondo. Non faccio parte degli esseri umani? Picchiarmi non dovrebbe essere un reato contro la persona? Non è che magari è anche un'azione vigliacca di chi si permette di far violenza a chi non può difendersi? Magari sarebbe stato bello puntare sulla dignità della persona?

BUONA SANITA'

6:51:00 PM Posted In , , , , , , , , , Edit This 2 Comments »


Ci sono alcuni medici che da soli riescono a farti sentire il calore e la vera essenza della professione che fanno.
Mio marito è malato di sclerosi multipla.


Viene curato qui, dove abitiamo dalla primaria che, ti accoglie spesso con finti sorrisi di circostanza e che a parte questo non fa nulla per evitarti l’imbarazzo nel farti sentire inutile e fastidioso.


Il suo lavoro deve essere pesante, triste, lo fa in maniera pesante, triste, nervosa.
Per questo ci siamo rivolti ad altri medici e ne abbiamo trovato uno in Sardegna, a Cagliari il primario di neurochirurgia che ci ha accolto, già al telefono, senza intermediari, segretarie, infermieri o altro. Al telefono risponde lui in persona, con un tono professionale ma sempre allegro, gentile.


Non mi fido di queste cose, quindi non mi sono fatta intontolare dalla voce e dalle maniere finchè non lo abbiamo incontrato.


Quando lo abbiamo incontrato, io non ero esattamente la Naomi Campbell, ero 95 kili di peso, con un esaurimento nervoso che non mi faceva dormire da un mese circa, ero stressata per il viaggio in Sardegna, che, per la cronaca non potevo permettermi…Mio marito invece era un uomo distrutto, senza capacità di concentrazione, con un leggero sbavamento dall’angolo della bocca, sostenuto da due stampelle. Due poveri cristi insomma, esternamente solo l'ombra delle persone ricche e combattive che in realtà siamo, eppure siamo stati accolti con il rispetto, l’attenzione che vorremmo tutti vedere in tutti i medici.
La mia dolce metà poi è stata operata, è un po’ migliorata, ora dovrebbe rioperarsi e ho richiamato il primario di neurochirurgia dell’ospedale civile di Cagliari.
Ancora, dopo ben 5 anni risponde personalmente al telefono, ride e si scusa, ma sta partendo per le ferie con la famiglia. Mi scuso imbarazzata, richiamerò. Richiama invece lui e dimostra che dopo 5 anni si ricorda del suo paziente, uno qualunque, ci riaccoglie con la stessa professionalità e umanità di sempre…
Ecco, uomini come questi, sono persone vere, non sono importanti per il lavoro che fanno, ma fanno questo lavoro perché sono importanti, sono belle persone.
Oggi sono stata dal mio pediatra per un banale mal di pancia della scricciolina. Anche questa persona quando parla e ti accoglie ti fa capire l’importanza e la bellezza della sua professione. Il suo lavoro pensa sia faticoso ma non pesante, è serio ma non triste, e lo svolge in modo sereno, impegnato, gratificante.
Per questi due medici e per tanti loro colleghi, per tutti gli infermieri, gli assistenti sociali, gli educatori, i professionisti che ancora non si sono arresi allo stipendio di fine mese, voglio dire grazie.

SONO TORNATA

2:56:00 PM Posted In , , , , , , , , , , , Edit This 4 Comments »

Ciao sono tornata e come prima cosa ho allargato la famiglia: finalmente il maschio che non ho mai avuto.

L'ENPA mi ha chiamato e ho adottato Ciaky Cian, un poderoso e fortissimo gattone di 4 etti e mezzo, neanche un mese abbandonato lungo una strada.

E' tutto bianco, con delle macchiette nere sopra gli occhi.

Le mie bimbe sono felici, perfino la mia dolce metà è felice, lui che non aveva mai voluto un animale in casa per paura di incampargli adosso.

Beh, a parte questa gioia, domani torno al lavoro, anzi per la precisione torno non è esatto, infatti mi hanno per l'ennesima volta cambiato di Centro, per cui vado in un centro diverso e, francamente un po' mi dispiace. Mi piaceva lavorare dov'ero.

Ora vi lascio e ci risentiamo presto.

Baci bacini bacetti a tutti sopratutto alle mie speciali streghette, che non sono ancora andata a trovare.

Zia lella’s work part two

6:24:00 PM Posted In , , , , , , , , , , , , , Edit This 4 Comments »


zia lella work part one (clicca qui)


Dopo ben sette anni di duro lavoro con i minori, in cui includo:
- un’esperienza di tirocinio nel carcere minorile di Treviso,
- uno di volontariato in quello di Roma,
e una pazzia completa al quartiere Zen di Palermo,
frammentati da corsi di formazione vari, il più importante che voglio qui ricordare riguarda quello di Bologna che insegnava a trattare con bambini che avevano subito violenza fisica o sessuale,
ho finalmente cambiato campo e sono stata contattata da una comunità di Verona che si occupava di dipendenza.
Non era il mio campo, non ne sapevo niente di tossici, a me piaceva lavorare coi minori…mi offrirono il triplo dello stipendio che prendevo…beh, valeva la pena tentare!
FAVOLOSO
La più bella esperienza della mia vita.
Finalmente ho capito cosa significa fare l’educatore.
Lavorare con la tossicodipendenza ti mette a contatto con le tue paure, le tue insicurezze, ti insegna a combatterle per sopravvivere. I tossici non ti perdonano niente, non sfugge loro niente, non ti salvi.
Ho conosciuto il significato della parola empatia, la conoscenza delle mie doti di intuizione. Ho imparato tanto, ho sofferto tanto. Mi sono venute certezze che non avevo e tante insicurezze con cui fare i conti, ma più che altro ho imparato. La tossicodipendenza ti assorbe, ti si insinua dentro e senti di combattere una guerra per loro, e con te stessa, infondo le loro paure sono le nostre, i loro silenzi sono anche tuoi, il vuoto che sentono nell’anima è l’amplificaszione all’ennesima potenza di ciò che anche tu hai dentro. La sofferenza, il dolore non solo dei ragazzi, ma anche dei famigliari, la paura di sbagliare perché sbagliare significa anche uccidere. Non dimenticherò mai la ragazza che, dopo una ricaduta, ha fatto un colloquio con me,dopo poche ore è scappata dalla comunità e si è schiantata su un albero. Non è morta, si è salvata, ma quello che porto dentro è un macigno enorme. Non importa se, non ho fatto errori, se ho detto e fatto le cose giuste (il colloquio era registrato), la mia coscienza pesa…
Dopo appena due anni mi hanno nominata responsabile di comunità e questa responsabilità mi è saltata addosso come un macigno: disponibilità 24 ore su 24, reperibilità continua ed immediata, anche in ferie, telefonate di lavoro di giorno e di notte, corsi di formazione continui e sempre in città impossibili come Milano, Venezia, Padova…quello stipendio me lo sono proprio sudato.
La mia vita privata è andata, il mio fidanzato di allora mi ha lasciato, non proprio per il mio lavoro, anche, più che altro mi ero innamorata di uno stronzetto e quell’esperienza professionale mi dava i mezzi per constatarlo e quindi contestarlo. Francamente meglio così, ho trovato di meglio, ma lì per lì tutto fa mucchio si dice dalle mie parti e ho iniziato a sentirei l peso di un centro che gravava tutto sulle mie spalle. Non avevo una grande equipe che mi sosteneva, anzi a volte remava proprio contro. Questo fatto me o porto ancora adesso addosso, visto che a volte, ancora adesso mi fanno notare che faccio troppo indipendentemente dalle equipe.
Sono ingrassata di oltre venti chili (che ho ancora in parte) e ho iniziato a non sentirmi più a mio agio. Poi le cose sono precipitate soldi che non arrivavano, speculazioni andate male, stipendi non pagati e versamenti inps mai versati…
Ho lasciato tutto e sono tornata a Vicenza, dedicandomi solo agli studi. Ho reiniziato a studiare per prendermi la laurea breve.
Dopo un bel po’ di stipendi non pagati, ho cambiato lavoro e mi hanno assunta in una comunità all’interno dell’Istituto psichiatrico S.Felice di Vicenza.
Ma questa è un’altra storia…

HO FATTO IL MIO PRIMO MERCATINO A VICENZA E...

10:36:00 PM Posted In , , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »


Già, è un anno che mi preparo, faccio collanine, (che neanche mi piace fare), dipingo e questo mi piace molto, preparo spazzole con decoupages, intrecci di vimini, pesco in vasconi enormi carta ricilata, faccio libri scultura e altro ancora per poter finalmente esporre a Vicenza. L'anno scorso ho fatto dei mercatini, ma sono rimasta in provincia, un po' perchè avevo poca roba, un po' perchè non sapevo se quello che creavo potesse piacere. Ho maturato l'esperienza e l'ho messa in pratica. Pronta, espongo a Vicenza finalmente, e per lo più in uno dei mercatini più importanti e rinomati della città, in pieno centro!


Mi assegnano un posto infimo, ma vabbeh, sono una novellina, non è che posso pretendere adesso.... La gente viene, guarda, all'inizio mi lascia perplessa, una viene guarda, ascolta tutto il mio racconto su come si fa, che è tutto fatto a mano, che è artistico, del tempo ecc, ecc, ecc, e poi mi chiede il prezzo dell'addobbo floreale che avevo messo nel gazebo...ci resto male francamente...ma la successiva acquista. E' bellissimo, in una giornata ho guadagnato più di tutto l'anno scorso messo insieme. Sono felice. Mi diverto, anche se fa caldo e soprattutto si vede che c'è crisi. Alla fine della giornata ritorna alla carica un'altra furba...in un lato del banco avevo messo l'angolino solidarietà: alcune cooperative o gruppi di interesse sociale mi avevano dato da esporre i loro volantini e avevo posizionato (più per bellezza che per l'interesse di raccogliere denaro) il maialino salvadanaio di mia figlia. Ebbene, una gentile e graziosa signorina mi chiede quanto viene e se è fatto a mano (di plastica rosa???!!!) Ma non importa, fa caldo e il cervello è in cantina. un'altra mi chiede se il fiorellino di legno intarsiato e colorato (costo 2 euro) ce l'ho in giallo invece che in rosso "No signora, non li facci in serie, ma se aspetta un minuto glielo ricoloro" si offende. Devo calmarmi, fa caldo. Arrivano le nove, ora di smontare tutto.

Ora ne farò altri, ma penso che alzerò i prezzi, perchè sono troppo generosa, altri fanno cose come me, (anche peggio, sinceramente), e sono molto ma molto più cari.


Grazie a tutti. Vi aspetto in settembre, si replica.

Tanti auguri al blog, tanti saluti lettori, tanti saluti a Voi!!!

1:01:00 PM Posted In , , , , , , , , Edit This 18 Comments »
MA QUANTI SIETE?!
Giusto un anno fa Zia Lella faceva capolino nel mondo del web. Chi ci scriveva era una "donnetta" che col computer prima di allora aveva solo scritto lettere, creato racconti e elaborato tabelle.
In internet c’era andata poche volte, per necessità e sempre di volata perché costava troppo.
Poi magia magia, arriva un computer nuovo che, - a sua insaputa - si collegava ad un server sempre acceso di un supermercato vicino a casa.
Così ho iniziato a navigare, senza sapere ben bene cosa significasse navigare. Vi dirò non che lo trovassi nemmeno divertente…
Google è stata una scoperta, mi dava la possibilità di avere una e mail e poi un sacco di gadget per la mia pagina personale. Gira che ti rigira c’era anche la possibilità di creare un blog.
Cosa cavolo era un blog? Così sono andata a vedere la definizione e poi a vederne qualcuno, e qui si sono aperte mille idee e mille prospettive.
Non è stato facile costruirlo, non parlo una sola parola di inglese e tutte le descrizioni e le spiegazioni sono in inglese. Così con l’aiuto di Paolino il nipotino sono ruscita a farne uno, ma non mi piaceva era semplice, banale...ma sempre Paolino il nipotino è corso in mio aiuto e ho scoperto la magia del’HTML e delle strane striscette di parole ad esso collegate.
F A V O L O S O
Da qui, con un po di intuizione e un accanito "prova e riprova" senza contare le innumerevoli telefonate al suddetto nipotino, sono riuscita a farlo come volevo.
Naturalmente tutto muta e così ancora adesso quando trovo altre cosine divertenti le inserisco, per poi toglierle… la differenza è che rompo un po' meno a Paolino il nipotino che, ormai era arrivato al limite dell'educazione dovuta ad una zia.
Girellando per i blog poi ho trovato persone simpaticissime, con alcune sono in contatto fisso e con altre collaboro per un altro blog. Con tutte ho in comune l’età (e chi si aspettava che l'età media dei bogger fosse i 40?) e gli interessi.
Politica, storia, filosofia, magia, attualità, questo è quello che mi porta a scrivere qui e mi diverte. Ho degli alti e bassi, causati dalla vita reale che c’è fuori da qui, che però alla fine non è tanto male, insomma, c'è di peggio...
Non posso dire "basta la salute" perchè è proprio quella che manca, ma potrebbe andare peggio...
potrei essere chessò povera....no, quello lo sono già...
vabbeh potrei avere un lavoro che non amo...anche questo potrei già averlo...
insomma potrebbe piovere (si, si, lo so piove, piove)
comunque dai, sono qui. Ora posso dire di esserci. Non ho una infinità di lettori, ne sono cosciente, ma sono buoni lettori, attenti, sempre presenti, potrei forse azzardarmi di dire amici?! Beh, ancora no, l’amicizia è altra cosa, ma sicuramente piacevoli compagnie.
Vi ringrazio comunque tutti.
Ad un anno ancora di chiacchiere e pensieri.

TANTI AUGURI A ME

4:11:00 PM Posted In , , Edit This 8 Comments »



Domenica compio gli anni.
44, come i gatti in fila per tre con l’avanzo di due.
Da tempi memorabili, il giorno del mio compleanno mi siedo al tavolo e, con carta e penna faccio il punto sull’anno passato. Ora mi trovo seduta in poltrona, davanti al mio portatile e ho pensato di farla qui, pubblica, condividere i miei intimi pensieri con tutti voi che passate di qua. (fa tanto internet o face book)
Quest’anno non è iniziato bene: a causa di febbri e malanni delle bimbe ho dovuto saltare la cena di Natale con la sacra famiglia e a Capodanno siamo rimasti solo io e la mia dolce metà a festeggiare come due pi…la da soli davanti alla tv.
Forse non tutti sanno che la mia dolce metà è malata di sclerosi multipla, e quest’anno, tra alti e bassi ce la siamo cavata benino, senza intoppi e, soprattutto in piedi.
La mia bimba grande ha iniziato la scuola elementare e per me è stato un gran momento. Mai avrei pensato di commuovermi come una sciocca, e invece…la piccola è uno splendore di dolcezza, umanità e fantasia.
Ma ora parliamo di me. La cosa è difficile.
Per noi streghe moderne a volte è difficile staccare il personale dal familiare.
Io dunque: come ho passato quest’anno?
Professionalmente molto male. Ho pensato spesso di cambiare lavoro, ho litigato con un capo che ha una visione della realtà diversa dalla mia, ma la verità è che a 40 anni non è che si fa a gara per assumerti, soprattutto in questo periodo di crisi. Io quindi professionista sono stata male. Pensavo di essere uscita dal periodo di depressione e invece eccomi qui, ancora persa nei meandri del male oscuro. Ora ho cambiato equipe e mi trovo meglio, si lavora meglio e mi sento più gratificata e riconosciuta, per ora.
Per continuare ad essere positiva ho iniziato a fare qualcosa per me stessa e mi sono messa diligentemente a dieta, seguita da un medico, secondo tutti i criteri.
Sono dimagrita, tanto in verità, ma sul più bello, mi trovo stazionata sullo stesso kilo per mesi. Interpellata la dietologa, dopo aver effettivamente constatato che non sgarravo dalla dieta, mi ha risposto che non tutti dimagriscono, che c’è una piccola percentuale di persone che, pur mantenendo una dieta ipocalorica si fermano lì. E ti pareva, e quando mai…così, superata la crisi e vinti i diversi attacchi bulimici che mi facevano agogniare per un panino con la cioccolata, ho praticamente smesso di mangiare e sono calata di quel kilo, e ora sono ferma in quello sotto…la storia ricomincia. Quindi anche a livello di gratificazione personale e fisica, nisba.
Io come sto, alla fine? Legata agli altri, al lavoro, alla famiglia, alla mia dolce metà. Brutto? Bello? Non lo so, ma alla fine è la vita che mi sono scelta, la malattia del mio amore mi è capitata addosso, ma sono arrivata alla conclusione che


la vita è vita, non c’è alternativa.
Si cambiano gli obiettivi, cambia il percorso, ma si va avanti e se si è sicuri delle proprie scelte, si va, altrimenti ci si ferma, si pensa, si cambia, ma non è possibile che vivere perché morire non fa parte delle scelte della vita, morire è un’altra cosa.
Alla fine quindi ho 44 anni, il marito che mi sono scelta, un po’ più sfigato e avariato di quello che pensavo, ma dato che non è più in garanzia me lo devo tenere, anche perchè lo amo e lo stimo.
Ho due bimbe che, guarda caso sono le più belle, buone, simpatiche e dolci bambine del mondo (mii che fortuna ho avuto!!) stanno crescendo come volevo che fossero, altruiste, felici della vita, ancora sorprese delle bellezze del mondo e delle sue stravaganze. Non sono la mamma migliore che potessero avere, la mia è stata meglio di come sono io, ma sono l’unica mamma che hanno, faccio del mio meglio e sento che stò facendo bene,
Ho il lavoro che mi sono scelta 25 anni fa e che, malgrado i colleghi lo considero ancora piacevole e degno dell’impegno che richiede.,
Ma soprattutto ho una famiglia che sento vicina, che mi aiuta, mi appoggia e mi sostiene nei momenti difficili. Di questo vado fiera. La mia Sacra famiglia, che amo deridere, che spesso diventa vittima della mia ironia, è la cosa più bella che possa capitare a qualcuno. E’ l’eredità che ci hanno lasciato mio padre e mia madre: soldi niente, ma tanto proprio tanto Amore.
So già che qualcuno avrà i conati di vomito e gli starà salendo il diabete da tanta dolcezza, ma credetemi, vivere in un brodo cosmico di affetto rende tutto più facile e più vivibile.
Non posso lamentarmi quindi, nemmeno quest’anno posso lamentarmi.
Sarà per l’anno prossimo.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui e tanti auguri a me.