QUANDO LE PUBBLICITA' SOCIALI SONO STUPIDE

10:45:00 PM Posted In , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »
Mi rivolgo a tutti coloro che ultimamente hanno sentito lo spot contro la violenza sulle donne. Mi ricorda la campagna contro l'abbandono dei randagi, o salviamo le foreste...la trovo umiliante.
Dice più o meno così:
"c'è qualcosa di sporco che goccia a goccia avvelena il mondo, la violenza sulle donne è un danno per tutto il mondo, aiutaci a salvare le donne, aiutaci a salvare il mondo...."
Non cred di avere scritto le parole esatte, ma giuro che il senso è questo. Mi sento un gatto randagio.
Non si parla di reato, non si parla di rispetto, siamo animali a parte, picchiare una donna è un danno contro il mondo?! picchiare un uomo invece?! Ma chee stronzata!!!
Sono sicura che lo spot è stato creato da un uomo e sono sicura che le innumerevoli personalità femminili che hanno partecipato al summit contro la violenza sulle donne non lo hanno ascoltato, magari l'hanno sentito, ma non ascoltato.
Mi infastidisce non sapete quando quando sono trattata come non parte del genere umano, da salvaguardare, da proteggere, perchè parte del mondo. Non faccio parte degli esseri umani? Picchiarmi non dovrebbe essere un reato contro la persona? Non è che magari è anche un'azione vigliacca di chi si permette di far violenza a chi non può difendersi? Magari sarebbe stato bello puntare sulla dignità della persona?

LIBRI, IDEE E UN PO' DI PAZZIA

2:12:00 PM Posted In , , , , , , , Edit This 2 Comments »
Le ricerche per il mio prossimo libro stanno avanzando, lente ma vanno avanti.
Nel mio libro precedente ho parlato delle streghe, della loro persecuzione e di ciò che è stato perso a livello di cultura e di informazioni con la loro eliminazione.
Perché nel medioevo si è dato il via alla caccia alle streghe, se ne è parlato molto, ma in cosa credevano le streghe, in realtà molto pochi se lo sono chiesto, dando per scontato che erano tutte in malafede o pazze indemoniate.
Del loro credo, del perché si consideravano streghe e cosa pensavano di poter fare, non si sa molto. Bizzarre supestizioni, disturbi di naturapsicopatica, idee nate dalla credulità contadine e dall’isteria femminile, queste sono solo alcune delle spiegazioni del fenomeno date anche da grandi antropologi o studiosi del settore.
Ma le streghe sono state solo donne matte? e dappertutto nello stesso modo?
Dalla metà degli anni sessanta e degli anni settanta, grazie anche all’apporto del femminismo, si è iniziato a considerare la stregoneria in modo diverso anche se l’approccio degli studiosi continuava a puntare l’attenzione su cause ed effetti della stregoneria più che sulla natura della strega.
A me personalmente invece interessa sapere perché alcune donne erano convinte di volare su scope e girare tra i boschi, vedere i morti e intraprendere battaglie con altri miti. La dott.ssa Murrey, tenta non tanto di rispondere a questa domanda, ma almeno di porsela, poi però cade anche lei in un misticismo da anni settanta e viene stroncata da storici e antropologi.
Il dott. Ginzburg infine prende in considerazione un fatto singolo, il sabba, come forma di rito antichissimo e prova a portarlo lontano nel tempo, alla nascita dell’homo sapiens e ne esce un libro particolarmente interessante.
Dopo aver letto tutti questi saggi colti ed approfonditi, mi chiedo: ma tutto questo: voli notturni, magie, mondi diversi, visione dei morti, sono solo fantasie? Non è che sono ricordi mitizzati di qualcosa di reale?
Si può ipotizzare che il cervello umano - di cui noi usiamo solo un terzo delle potenzialità, - non sia in realtà un organo da scoprire e da sviluppare, ma è un organo che ha già avuto la sua evoluzione e che ora ne stiamo utilizzando una piccola parte semplicemente perché non è più necessario averlo così evoluto?
E’ possibile ipotizzare che il nostro cervello si stia adattando all’ambiente attuale e che l’ambiente attuale non sia così impegnativo per la nostra specie e quindi si stia atrofizzando?
Noi proveniamo da un mondo preistorico dove l’evoluzione ci ha portato ad essere ciò che siamo, è anche vero che non è pensabile che Madre Natura abbia costruito per noi qualcosa di così potenzialmente enorme per essere usato in minima parte. Perché allora il nostro cervello dovrebbe avere facoltà ancora da scoprire e non invece ipotizzare che quelle facoltà noi le abbiamo già usate e ora non ci servono più?
Forse gli antichi erano più intelligenti di noi, oppure usavano meglio la testa, forse in modo più completo. Da questa premessa provo a mettere giù le idee che mi passano per la testa e provo ad ipotizzare che scope volanti, lupi mannari e quant’altro non siano solo le visionarie storie di pazze isteriche, ma provo a prenderle in considerazione - con le pinze certo, - ma in modo realistico.
Lo so cari lettori che ora vi state caracollando dal ridere, e quindi a scanso di equivoci chiarisco subito che non sono una antropologa, né una affermata studiosa del settore.
Sono una dilettante ricercatrice, che cercando una cosa si è imbattuta in un’altra e poi in un’altra ancora e che ha sentito accendersi un campanellino nella sua testolina e ha provato a scrivere le sue assurde idee in un libro. Tranquilli tutti quindi, non infrango né regole né tabù e lungi da me confutare seri e validissimi studiosi del settore.
Eppoi il libro non è ancora finito...magari cambia, chissà



DATEMI DELLE DRITTE

7:51:00 PM Posted In , , Edit This 4 Comments »

Ipotesi da cui parto è questa: l'uomo utilizza un terzo del suo cervello.

Ci sono studi approfonditi che cercano di sviluppare le capacità, o meglio le nostre potenzialità al massimo. Ipotizziamo che, questo cervello così sviluppato, i realtà non debba essere "scoperto", ma al contrario, che il suo massimo lo abbia già dato.
Partiamo da una ipotesi neanche tanto strambalata e cioè, perchè l'evoluzione ci avrebbe fornito di qualcosa che non appiamo usare e che, a quanto pare non ci è mai servita?

Nessuno pensa che l'evoluzione ci abbia fornito di 5 dita per poter usare una tastiera o suonare il pianoforte, siamo tutti convinti che le dita ci sono servite nei millenni prima per tenere quacosa, poi per costruire qualcosa e poi, pian piano per utilizzi pratici e funzionali per arrivare addirittura a favorire lo sviluppo della creatività e dell'invenzione e quindi lo sviluppo del suddetto cervello.

Ecco quindi l'idea della mia prossima ricerca: è proprio improponibile pensare che anticamente i nostri progenitori sapessero usare meglio di noi l'organo che teniamo entro la capa e che poi, piano piano, per "inutilizzo" si sia piano piano adattato al nuovo bisogno umano?


Questa semplice ipotesi, rivoluzionerebbe, l'evoluzione così come la conosciamo; i miti, le favole, streghe volanti, dei viaggi in altri mondi, tutte fantasie? Sul fronte della caccia alle streghe ad esempio, argomento per me particolarmente interessante, ci viene da chiederci perchè molte donne, sapendo che sarebbero state tacciate di stregoneria e messe al rogo, giuravano e spergiuravano di volare di notte su oggetti o a cavallo di animali? Mica tutte lo ammettevano sotto tortura, alcune ne erano davvero convinte...impossibile? Incredibile? Beh, si ma non impossibile...

Fatemi avere vostre idee opinioni, pensieri, vorrei scrivere qualcosa sull'argomento.


Bacioni streghe.

ETRUSCHI E DEA MADRE

8:27:00 PM Posted In , , Edit This 0 Comments »
E sia, ho finito il mio periodo di ricerca e ore sono pronta ad imbastire il prossimo libro. Parlerà sempre del divino femmineo e questa volta, invece che una carrellata nei secoli, affronterà i riti precristiani.
La dea madre insomma è ancora nel mio cuore e non ha smesso di affascinarmi.
Molto prima che arrivassero Greci e Romani c'erano popoli con un modo di vivere e di pensare era molto diverso dalle nostre più antiche radici, e sono secoli che, volenti o nolenti, siamo portati, grazie alle nostre basi culturali, a "pensare" un po' come pensavano loro. E ci sembra quindi normalissima la storia fatta da re condottieri e guerrieri; ci sembra assolutamente plausibile un'idea tutta maschile della divinità (il Dio cattolico è uomo, proprio come Zeus e Giove, i signori del Pantheon).
Proviamo a tornare indietro, sempre più indietro, in epoche sempre più remote, e addentriamoci in un mondo così diverso dal nostro da sembrarci una fiaba.
C'era una volta un popolo che abitava vicino, molto vicino, che ci ha lasciato un inestimabile patrimonio archeologico e storico; un popolo dalla cui lingua hanno avuto origine tanti bellissimi nomi italiani (che a noi suonano "romani", ma che a loro volta i Romani avevano ricevuto da genti più antiche).
Andiamo un po' a parlare di Etruschi...
L'Etruria è una regione dell'Italia centrale a cavallo tra Toscana e Lazio; circa nel VII secolo prima di Cristo questo popolo era esperto in navigazione, metallurgia, pittura, commercio... ma anche in astrologia, magia e divinazione; un popolo guidato non da guerrieri ma da sacerdoti; che venera una Grande Dea creatrice….
Vi racconterò in seguito come andrà a finire e, se qualcuno si vuole prenotare la sua copia…me lo faccia sapere “..con congruo anticipo” perché tutto quello che al momento avete letto è tutto quello che effettivamente ho scritto (e un po' l'ho anche copiato:)...

IDENTITA' FEMMINILE

10:18:00 PM Posted In , , Edit This 2 Comments »
Sono partita dalle civiltà matriarcali perché non a tutti è chiaro che sono state la regola per molte migliaia di anni, civiltà che possedevano nel suo interno l’equilibrio con l’ambiente e la natura che hanno permesso di instaurare civiltà potentissime.
Tutto parte da quei pazzerelli di Homo sapiens che, sempre alla ricerca di prede girellavano di qua e di là per la savana. Alle donne, dedite all’allevamento dei figli, restava l’attesa del ritorno del cacciatore nella loro bella grotta.
Cosa potevano fare? Raccogliere erbette e frutti ad esempio.
Poi si scopre che il semino piantato vicino alla grotta diventa un albero e l’albero vicino alla grotta è più comodo di quello a due chilometri da lì.
Anche le erbette e anche i cereali crescevano se impiantati vicino a “casa”. Furono le donne ad inventare l’agricoltura e anche la medicina. Difatti certe erbe avevano certe proprietà e, quando tornava l’uomo cacciatore, se era ferito, alcune di queste potevano curarlo. Così migliaia e migliaia di anni di prove e “studi” pratici, portarono ad una conoscenza anche elevata dei rimedi naturali. Ma come abbiamo visto l’essere stanziali è pratico e meno faticoso, così anche molti uomini smisero di essere cacciatori e si ritrovarono anche loro nella caverna a dividere le conoscenze femminili.
Queste conoscenze all’inizio portarono ammirazione e sorpresa, poi pian piano portarono ad usurpare il ruolo femminile (d’altra parte cosa può fare un povero cacciatore una volta “pensionato” e ridotto tutto caverna e famiglia?) ed inventarsi un ruolo nuovo: padrone e signore della natura. Ma alla fine la natura è donna e non può esser compresa da una mentalità maschile. Così si tenta di divinizzare il ruolo dell’uomo ma nello stesso tempo la natura diventa nemica e, se la natura è nemica non concede grazie.
L'uomo, con tutti i suoi muscoli e tutte le sue certezze, ha una atavica paura nei confronti del sesso femminile.
La Dea Madre era la rappresentazione della vita, della morte e della natura nella sua completezza, nel bene e nel male. E creare la vita era l'unica ragione di esistere.
Poi questo primitivo modo di pensare fu soppiantato dalla capacità umana di creare l'ambiente migliore per se stesso.
Ma la donna continuava a possedere quella dote e quella qualità che le permetteva però di governare la vita....e questo divenne un problema.

Pur attraverso i cambiamenti socio-culturali che si sono susseguiti nel tempo, c'è un punto difficile da esprimere ma evidente per quasi tutti, che permette di affermare l'esistenza di una specificità femminile in termini di identità femminile.
È qualcosa che appartiene alla natura umana, che conosce due modi propri di manifestarsi: nella femminilità o nella mascolinità.
Tutto ritorna o viene preso sempre dal passato, ogni cosa, per quanto tenti di diventare innovativa, alla fine si ripresenta con facce e versioni nuove, ma è sempre lo stesso antico rito che si ripete all'infinito.
La Dea Madre ancora crea pulsioni e governa la natura, la Dea Madre è ancora colei che governa la vita e, la Dea madre è ancora donna.
Anche la Religione Cattolica, alla fine, dopo migliaia di anni di misoginia, ha dovuto arrendersi alla “Dea”.
Ed è Maria, una donna la voce, la parola di Dio. Le innumerevoli apparizioni mariane che stanno avvenendo, sono la dimostrazione che la verità, comunque, è sempre affidata ad una donna e l'umanità, acritica, maschilista, dopo millenni di oppressione e odio verso l'altra “metà del cielo”, deve arrendersi e accettare che nel suo inconscio primordiale esso dipende dall'”eterno femminino”, quello che conduce l'Uomo “oltre se stesso”.