NON SOLO AMERICANATE
10:10:00 PM Edit This 2 Comments »Halloween è una festa che ormai ha preso piede in tutta Italia. Non so come sia funzionato nel resto dela penisola, ma qui da noi che abbiamo da mezzo secolo una mega base americana, questa festa nasce prima in sordina: i ragazzini che cantano la stella, hanno visto bene di approfittare di quest’altra occasione per far su un po’ di soldi - o quello che arriva - girando per le case proponendo il fatidico “dolcetto o scherzetto?”.
All’inizio erano guardati come dei pazzi, ma poi pian piano hanno preso piede..
Nonostante si tratti di una festività tipica dell’Irlanda e dei paesi anglosassoni, si sta diffondendo come una delle tante mode provenienti dall’america.
Partendo dal razzistico presupposto che gli americani non hanno tradizioni proprie (scartando forse Babbo Natale che è stato creato dalla Coca Cola che è senz’altro americana) e che scopiazzano qua e là finchè uno sponsor qualunque ne fa un fenomeno di massa, Halloween in realtà rappresenta una festività che risale alle nostre più antiche tradizioni.
La celebrazione cattolica di Ognissanti è solo il pallido ricordo della ben più antica festa di Samhain risalente agli antichi celti.
In generale siamo propensi ad immaginarci i celti come un popolo appartenente alle regioni nord occidentali dell’Europa ma forse qualcuno ignora che in tutta Italia vi sono stati parecchi insediamenti celtici.
Nonostante si tratti di una festività tipica dell’Irlanda e dei paesi anglosassoni, si sta diffondendo come una delle tante mode provenienti dall’america.
Partendo dal razzistico presupposto che gli americani non hanno tradizioni proprie (scartando forse Babbo Natale che è stato creato dalla Coca Cola che è senz’altro americana) e che scopiazzano qua e là finchè uno sponsor qualunque ne fa un fenomeno di massa, Halloween in realtà rappresenta una festività che risale alle nostre più antiche tradizioni.
La celebrazione cattolica di Ognissanti è solo il pallido ricordo della ben più antica festa di Samhain risalente agli antichi celti.
In generale siamo propensi ad immaginarci i celti come un popolo appartenente alle regioni nord occidentali dell’Europa ma forse qualcuno ignora che in tutta Italia vi sono stati parecchi insediamenti celtici.
Tutto il nord Italia, ad esempio, dalla Valle d’Aosta al Piemonte, dal Veneto all’Emilia fino alle Marche, è stato colonizzato da queste popolazioni sempre temute dai romani e con una cultura notevole per l’epoca.
La festività che ci interessa trattare è quella di Samhain che letteralmente vuol dire “Riunione” o “Raccolto”; essa indicava la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.
Potremmo pensare a tale festa come ad una sorta di Capodanno era un’importante occasione sia religiosa che sociale ma soprattutto essa rappresentava il momento di inizio per una nuova nascita e crescita sia delle messi che di qualsiasi attività si dovesse intraprendere nei villaggi.
La notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre, era quindi un momento di passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo.
In questo giorno, gli spiriti disincarnati (e con questi si intendevano anche fate, folletti e ninfe dei boschi oltre ai trapassati), abitando in una zona atemporale, quasi neutra, potevano attraversare il confine del loro mondo per giungere nel nostro; solo in questo giorno, infatti, si poteva comunicare con gli immortali e riceverne consigli e predizioni per il futuro.
I druidi, sacerdoti degli antichi culti, scrivevano messaggi per i defunti utilizzando le rune e li affidavano al fuoco perché questo, bruciandoli, li trasportasse nel regno dell’Oltretomba.
La festa si protraeva da un minimo di tre giorni ad un massimo di sei settimane e in questi giorni si danzava fino allo sfinimento, si beveva e mangiava oltre misura e si compivano sacrifici che, secondo alcune fonti, potevano anche includere esseri umani.
In generale si eseguivano riti per propiziare la fertilità della terra e per chiedere agli spiriti della natura di proteggere i futuri raccolti e di renderli abbondanti.
Per mezzo di questi banchetti sontuosi, si nutrivano i morti lasciando i resti del cibo nelle mense durante la notte affinché i defunti potessero banchettare dopo i vivi.
La festività che ci interessa trattare è quella di Samhain che letteralmente vuol dire “Riunione” o “Raccolto”; essa indicava la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.
Potremmo pensare a tale festa come ad una sorta di Capodanno era un’importante occasione sia religiosa che sociale ma soprattutto essa rappresentava il momento di inizio per una nuova nascita e crescita sia delle messi che di qualsiasi attività si dovesse intraprendere nei villaggi.
La notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre, era quindi un momento di passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo.
In questo giorno, gli spiriti disincarnati (e con questi si intendevano anche fate, folletti e ninfe dei boschi oltre ai trapassati), abitando in una zona atemporale, quasi neutra, potevano attraversare il confine del loro mondo per giungere nel nostro; solo in questo giorno, infatti, si poteva comunicare con gli immortali e riceverne consigli e predizioni per il futuro.
I druidi, sacerdoti degli antichi culti, scrivevano messaggi per i defunti utilizzando le rune e li affidavano al fuoco perché questo, bruciandoli, li trasportasse nel regno dell’Oltretomba.
La festa si protraeva da un minimo di tre giorni ad un massimo di sei settimane e in questi giorni si danzava fino allo sfinimento, si beveva e mangiava oltre misura e si compivano sacrifici che, secondo alcune fonti, potevano anche includere esseri umani.
In generale si eseguivano riti per propiziare la fertilità della terra e per chiedere agli spiriti della natura di proteggere i futuri raccolti e di renderli abbondanti.
Per mezzo di questi banchetti sontuosi, si nutrivano i morti lasciando i resti del cibo nelle mense durante la notte affinché i defunti potessero banchettare dopo i vivi.
Mio nonno prima e mio padre poi, molto prima dell’arrivo degli americani e delle loro feste, ci ha passato come tradizione familiare di imbandire la tavola la notte di ognissanti in modo che i defunti della nostra famiglia, coloro che ci amano e ci pensano, possano ritrovarsi a mangiare e chiacchierare, ridere e scherzare a casa, come facevano da vivi. Io l’ho insegnato alle mie figlie, e sono convinta che mio padre, mia sorella, suo marito quella notte, si ritrovino nella mia cucina a mangiare e a giocare a carte, come facevamo una volta. E’ una bella tradizione, pulita e dolce, senza streghe e vampiri, senza mostri o odio.
Ma torniamo al Samhain: oltre agli spiriti buoni, avevano facoltà di accedere al mondo degli uomini anche gli spiritelli cattivi e le fate malefiche che potevano rovinare i futuri raccolti e persino rapire i bambini nelle proprie culle.
Ecco allora che il fuoco teneva lontano questi esseri e proteggeva le case, a patto di restare acceso tutta la notte.
Da come si può notare, Samhain possiede delle analogie con molte feste popolari di tutto il mondo e ricorda anche i Saturnali romani che si celebravano in ricordo della mitica età dell’oro e nei quali si danzava, banchettava e si scambiavano doni, tradizione anche questa, che è rimasta in uso nel meridione d’Italia nella classica festa dei “Morti” il 2 novembre.
Col tempo questi rituali vennero modificati anche per il sopraggiungere del Cristianesimo e molte delle festività celtiche furono conglobate in feste cristiane tenute però proprio nei giorni delle antiche feste pagane.
Per gli antichi celti la morte non rappresentava la fine, ma solo una tappa che conduceva verso altri stati dell’essere, in mondi in cui eroi ed esseri immortali vivevano felici per sempre.
Proprio questa visione della morte come passaggio e non come fine, come soglia e non come limite, fece si che la fede cristiana potesse essere accettata tanto rapidamente dalle popolazioni celtiche
Come si vede, dunque, le origini della festa di Ognissanti sono da ricercare anche nell’atavico passato della nostra cultura e fanno parte delle tradizioni che ci riguardano da molto vicino.
Che poi si voglia porre davanti alla porta di casa una zucca vuota con una candela accesa dentro e si vada a feste e ricevimenti mascherati da conte Dracula, non inficia di certo una festività che ha la sua origine nell’antica cultura celtica, nella cultura di casa mia.
Ma torniamo al Samhain: oltre agli spiriti buoni, avevano facoltà di accedere al mondo degli uomini anche gli spiritelli cattivi e le fate malefiche che potevano rovinare i futuri raccolti e persino rapire i bambini nelle proprie culle.
Ecco allora che il fuoco teneva lontano questi esseri e proteggeva le case, a patto di restare acceso tutta la notte.
Da come si può notare, Samhain possiede delle analogie con molte feste popolari di tutto il mondo e ricorda anche i Saturnali romani che si celebravano in ricordo della mitica età dell’oro e nei quali si danzava, banchettava e si scambiavano doni, tradizione anche questa, che è rimasta in uso nel meridione d’Italia nella classica festa dei “Morti” il 2 novembre.
Col tempo questi rituali vennero modificati anche per il sopraggiungere del Cristianesimo e molte delle festività celtiche furono conglobate in feste cristiane tenute però proprio nei giorni delle antiche feste pagane.
Per gli antichi celti la morte non rappresentava la fine, ma solo una tappa che conduceva verso altri stati dell’essere, in mondi in cui eroi ed esseri immortali vivevano felici per sempre.
Proprio questa visione della morte come passaggio e non come fine, come soglia e non come limite, fece si che la fede cristiana potesse essere accettata tanto rapidamente dalle popolazioni celtiche
Come si vede, dunque, le origini della festa di Ognissanti sono da ricercare anche nell’atavico passato della nostra cultura e fanno parte delle tradizioni che ci riguardano da molto vicino.
Che poi si voglia porre davanti alla porta di casa una zucca vuota con una candela accesa dentro e si vada a feste e ricevimenti mascherati da conte Dracula, non inficia di certo una festività che ha la sua origine nell’antica cultura celtica, nella cultura di casa mia.
2 commenti:
Bellissimo questo tuo post, mi piace molto questa tradizione di imbandire il tavolo la sera. Per spezzare una piccola lancia nei confronti degli americani devo dire che le loro tradizioni le hanno anche loro importate dal vecchio continente, i primi coloni si sono portati le tradizioni che onoravano quindi hanno inventato poco. La coca cola ha semplicemente cambiato i colori al papa natale dei paesi nordici che se non ricordo male lo vestivano con un lungo mantello azzurro bordato di pelo. In fin dei conti hanno imparato da noi e non il contrario. baci
Cara Zia Lella... hai scritto un post bellissimo e molto istruttivo! :)
Tante cose non le sapevo... grazie!
Baci ^__^
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