IDENTITA' FEMMINILE

10:18:00 PM Posted In , , Edit This 2 Comments »
Sono partita dalle civiltà matriarcali perché non a tutti è chiaro che sono state la regola per molte migliaia di anni, civiltà che possedevano nel suo interno l’equilibrio con l’ambiente e la natura che hanno permesso di instaurare civiltà potentissime.
Tutto parte da quei pazzerelli di Homo sapiens che, sempre alla ricerca di prede girellavano di qua e di là per la savana. Alle donne, dedite all’allevamento dei figli, restava l’attesa del ritorno del cacciatore nella loro bella grotta.
Cosa potevano fare? Raccogliere erbette e frutti ad esempio.
Poi si scopre che il semino piantato vicino alla grotta diventa un albero e l’albero vicino alla grotta è più comodo di quello a due chilometri da lì.
Anche le erbette e anche i cereali crescevano se impiantati vicino a “casa”. Furono le donne ad inventare l’agricoltura e anche la medicina. Difatti certe erbe avevano certe proprietà e, quando tornava l’uomo cacciatore, se era ferito, alcune di queste potevano curarlo. Così migliaia e migliaia di anni di prove e “studi” pratici, portarono ad una conoscenza anche elevata dei rimedi naturali. Ma come abbiamo visto l’essere stanziali è pratico e meno faticoso, così anche molti uomini smisero di essere cacciatori e si ritrovarono anche loro nella caverna a dividere le conoscenze femminili.
Queste conoscenze all’inizio portarono ammirazione e sorpresa, poi pian piano portarono ad usurpare il ruolo femminile (d’altra parte cosa può fare un povero cacciatore una volta “pensionato” e ridotto tutto caverna e famiglia?) ed inventarsi un ruolo nuovo: padrone e signore della natura. Ma alla fine la natura è donna e non può esser compresa da una mentalità maschile. Così si tenta di divinizzare il ruolo dell’uomo ma nello stesso tempo la natura diventa nemica e, se la natura è nemica non concede grazie.
L'uomo, con tutti i suoi muscoli e tutte le sue certezze, ha una atavica paura nei confronti del sesso femminile.
La Dea Madre era la rappresentazione della vita, della morte e della natura nella sua completezza, nel bene e nel male. E creare la vita era l'unica ragione di esistere.
Poi questo primitivo modo di pensare fu soppiantato dalla capacità umana di creare l'ambiente migliore per se stesso.
Ma la donna continuava a possedere quella dote e quella qualità che le permetteva però di governare la vita....e questo divenne un problema.

Pur attraverso i cambiamenti socio-culturali che si sono susseguiti nel tempo, c'è un punto difficile da esprimere ma evidente per quasi tutti, che permette di affermare l'esistenza di una specificità femminile in termini di identità femminile.
È qualcosa che appartiene alla natura umana, che conosce due modi propri di manifestarsi: nella femminilità o nella mascolinità.
Tutto ritorna o viene preso sempre dal passato, ogni cosa, per quanto tenti di diventare innovativa, alla fine si ripresenta con facce e versioni nuove, ma è sempre lo stesso antico rito che si ripete all'infinito.
La Dea Madre ancora crea pulsioni e governa la natura, la Dea Madre è ancora colei che governa la vita e, la Dea madre è ancora donna.
Anche la Religione Cattolica, alla fine, dopo migliaia di anni di misoginia, ha dovuto arrendersi alla “Dea”.
Ed è Maria, una donna la voce, la parola di Dio. Le innumerevoli apparizioni mariane che stanno avvenendo, sono la dimostrazione che la verità, comunque, è sempre affidata ad una donna e l'umanità, acritica, maschilista, dopo millenni di oppressione e odio verso l'altra “metà del cielo”, deve arrendersi e accettare che nel suo inconscio primordiale esso dipende dall'”eterno femminino”, quello che conduce l'Uomo “oltre se stesso”.

2 commenti:

Sonia ha detto...

Hai letto libri in proposito? Sono letture che interessano anche me!!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie