LA SCUOLA C'ENTRA CON L'EDUCAZIONE?

8:59:00 PM Posted In , , , , Edit This 4 Comments »
Vorrei riportare un fatto sgradevole successo alla scuola elementare Zecchetto di Vicenza per poi fare una riflessione sulla situazione attuale sull'educazione.
In una classe che non nominerò, c’è una ragazzina semplice, una ragazzina diremmo che bisogna seguire un po’ attentamente.
Questa bambina, ha già le sue difficoltà, inoltre come spesso succede quando i bambini invece che essere educati sono “tirati su” - come si diceva una volta , - senza valori diventano simpatiche iene, pronte a colpire e fare del male. E’ quello che è successo dopo un compito che a questa bambina è andato male.
Delle compagne simpatiche e “normali”, le si sono avvicinate dicendole cose come “sei stupida, non capisci niente…ecc.” La bambina che è anche particolarmente ben messa, poteva rovesciarle con una sola sberla, ma si è limitata a sputare addosso a una di queste belle bambine. A questo punto un altro ragazzino della classe, che chiameremo il prode Anselmo, va in difesa della sua dama e con una serie di calci, pugni e spinte atterra la bambina rea di cotanta umida offesa, poi dato l’imminente arrivo della maestra ha visto bene di alzare la poveretta da terra tirandola per i capelli provocandole una lesione al cuoio capelluto di 2 cm per 3 e costandole un ricovero di tre giorni in ospedale. Tutto questo nel più completo disinteresse di tutti, tanto che la madre della bambina non è nemmeno stata avvertita del fatto, il prode Anselmo non è stato né punito né richiamato e le belle bambine continuano ad essere iene, come sempre.
Tutte le mattine vedo il padre del prode Anselmo e la mamma della bambina che si guardano in cagnesco, senza parlarsi, trasmettendo ai proprio figli i loro valori. Basterebbe fermarsi e parlare, basterebbe dire scusa, basterebbe avere rispetto, onore, orgoglio (quello vero, quello buono).
Ora, ammesso e non concesso che ad alcuni genitori bisognerebbe praticare la castrazione (e non chimica, ma fisica e senza anestesia) perché il loro riprodursi provoca solo danni sociali, rimango tanto perplessa sulle insegnanti, che dovrebbero avere un ruolo diverso dal mero nozionismo tanto caro negli anni passati.
Perché non ci si è fermati in classe a riflettere sull’accaduto? Perché non si è parlato di tolleranza, difesa del più debole, rispetto delle persone, sia quelle belle e brave che quelle meno belle e meno brave? Perché non è stato detto forte e chiaro che quello è il limite ed è stato oltrepassato? Se non è un limite levare lo scalpo ad una bambina in una classe a scuola, qual è il limite? Perché il prode Anselmo, accompagnato dalle belle bambine non potrà fra qualche anno dar fuoco ad un barbone o sprangare un disabile? Perché no?...
Poi ci si sorprende che ragazzi “normali” abusino, violentino, facciano i bulli...
La realtà è che i valori umani non si insegnano a 18 anni, ma all’asilo, da piccoli, ma prima di tutto bisogna averli dentro sia noi genitori che voi insegnati.
Meditate gente meditate

4 commenti:

strega reticente valverde ha detto...

Ciao cara, hai perfettamente ragione: che tristezza questa scuola e quanta poca educazione...
Intanto passando di qua volevo farti gli auguri di una serena Pasqua e un grande abbraccio, bacioni
valverde

marinella ha detto...

Concordo pienamente, non si può delegare alla scuola l'educazione dei propri figli, purtroppo ormai c'è una grande latitanza da parte dei genitori che non hanno voglia di prendersi la responsabilità di allevare i figli. Baci e Buona Pasqua

Gata da Plar - Mony ha detto...

Oddio... questo post mi era sfuggito!!!
Mi è venuta la pelle d'oca leggendo... e sono in.....ta da morire!!!!
Ma possibile che la maestra non abbia fatto nulla??!! E se la maestra non si è mossa, dovevano farlo i genitori della bambina, andando dal Preside (o come diavolo si chiamano adesso....)!
Ci sarebbe scappata una bella "punizione" per tutti, maestra compresa!
Eccheccavolo!!!!
Ti abbraccio forte Zia Lella! :)

Anonimo ha detto...

veramente, la mamma è stata messa a zittire con tante chiacchere, mi fa anche pena per la verità...