BUONA SANITA'
6:51:00 PM Posted In addetto all'assistenza , buonasanità , educatore , famiglia , figli , professionalità , sclerosi multipla , senso della vita , sociale , ulss Edit This 2 Comments »Ci sono alcuni medici che da soli riescono a farti sentire il calore e la vera essenza della professione che fanno.
Mio marito è malato di sclerosi multipla.
Mio marito è malato di sclerosi multipla.
Viene curato qui, dove abitiamo dalla primaria che, ti accoglie spesso con finti sorrisi di circostanza e che a parte questo non fa nulla per evitarti l’imbarazzo nel farti sentire inutile e fastidioso.
Il suo lavoro deve essere pesante, triste, lo fa in maniera pesante, triste, nervosa.
Per questo ci siamo rivolti ad altri medici e ne abbiamo trovato uno in Sardegna, a Cagliari il primario di neurochirurgia che ci ha accolto, già al telefono, senza intermediari, segretarie, infermieri o altro. Al telefono risponde lui in persona, con un tono professionale ma sempre allegro, gentile.
Per questo ci siamo rivolti ad altri medici e ne abbiamo trovato uno in Sardegna, a Cagliari il primario di neurochirurgia che ci ha accolto, già al telefono, senza intermediari, segretarie, infermieri o altro. Al telefono risponde lui in persona, con un tono professionale ma sempre allegro, gentile.
Non mi fido di queste cose, quindi non mi sono fatta intontolare dalla voce e dalle maniere finchè non lo abbiamo incontrato.
Quando lo abbiamo incontrato, io non ero esattamente la Naomi Campbell, ero 95 kili di peso, con un esaurimento nervoso che non mi faceva dormire da un mese circa, ero stressata per il viaggio in Sardegna, che, per la cronaca non potevo permettermi…Mio marito invece era un uomo distrutto, senza capacità di concentrazione, con un leggero sbavamento dall’angolo della bocca, sostenuto da due stampelle. Due poveri cristi insomma, esternamente solo l'ombra delle persone ricche e combattive che in realtà siamo, eppure siamo stati accolti con il rispetto, l’attenzione che vorremmo tutti vedere in tutti i medici.
La mia dolce metà poi è stata operata, è un po’ migliorata, ora dovrebbe rioperarsi e ho richiamato il primario di neurochirurgia dell’ospedale civile di Cagliari.
Ancora, dopo ben 5 anni risponde personalmente al telefono, ride e si scusa, ma sta partendo per le ferie con la famiglia. Mi scuso imbarazzata, richiamerò. Richiama invece lui e dimostra che dopo 5 anni si ricorda del suo paziente, uno qualunque, ci riaccoglie con la stessa professionalità e umanità di sempre…
Ecco, uomini come questi, sono persone vere, non sono importanti per il lavoro che fanno, ma fanno questo lavoro perché sono importanti, sono belle persone.
Oggi sono stata dal mio pediatra per un banale mal di pancia della scricciolina. Anche questa persona quando parla e ti accoglie ti fa capire l’importanza e la bellezza della sua professione. Il suo lavoro pensa sia faticoso ma non pesante, è serio ma non triste, e lo svolge in modo sereno, impegnato, gratificante.
Per questi due medici e per tanti loro colleghi, per tutti gli infermieri, gli assistenti sociali, gli educatori, i professionisti che ancora non si sono arresi allo stipendio di fine mese, voglio dire grazie.
La mia dolce metà poi è stata operata, è un po’ migliorata, ora dovrebbe rioperarsi e ho richiamato il primario di neurochirurgia dell’ospedale civile di Cagliari.
Ancora, dopo ben 5 anni risponde personalmente al telefono, ride e si scusa, ma sta partendo per le ferie con la famiglia. Mi scuso imbarazzata, richiamerò. Richiama invece lui e dimostra che dopo 5 anni si ricorda del suo paziente, uno qualunque, ci riaccoglie con la stessa professionalità e umanità di sempre…
Ecco, uomini come questi, sono persone vere, non sono importanti per il lavoro che fanno, ma fanno questo lavoro perché sono importanti, sono belle persone.
Oggi sono stata dal mio pediatra per un banale mal di pancia della scricciolina. Anche questa persona quando parla e ti accoglie ti fa capire l’importanza e la bellezza della sua professione. Il suo lavoro pensa sia faticoso ma non pesante, è serio ma non triste, e lo svolge in modo sereno, impegnato, gratificante.
Per questi due medici e per tanti loro colleghi, per tutti gli infermieri, gli assistenti sociali, gli educatori, i professionisti che ancora non si sono arresi allo stipendio di fine mese, voglio dire grazie.
2 commenti:
Zia Lella Carissima... mi sono commossa leggendo questo post...
Questi Medici & C. sono purtroppo mosche bianche... Ed è una gran fortuna poterle incrociare sulla nostra strada nel momento del bisogno :*)
Vi abbraccio fortissimo!!!!
Zia Lella mi dispiace... dovremo cercare mosche bianche da qualche altra parte...
Un abbraccio fortissimo!!!
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